Tragicomica riflessione sulla femminilità di una trentenne, figlia della contemporaneità dal fare incerto
Direttamente dal Roma Fringe Festival, vincitore del Premio Comedy, debutta integralmente al Teatro Trastevere, Principesse e sfumature, di e con Chiara Becchimanzi, la quale si racconta, accompagnata dalla voce di Beatrice Burgo, in una prospettiva tutta femminile, apprezzabile anche dal pubblico maschile, dall'8 all'11 dicembre 2016.
Crescere tra le bambole, tra un Ken lanciato da una Barbie all'altra, fascinoso tanto quanto Christopher di Cenerentola o Floriant di Biancaneve, ma poi le scuole medie, il liceo, l'università, compagni e colleghi, rendono distorta la visione del sesso maschile che si era appresa.
Non più manovratrici dei pupazzi, non più solo rapporti platonici, dagli smielati sguardi. Una nuova componente chimica, attrattiva, muoverà tutto, dal mentale al corporeo. Divenire strumento di piacere, partecipare del piacere, vivere quel piacere. Soggetto o oggetto, femme fatale o Anastasia Steel? Si propende per la seconda visione, visto il numero di spettatori e copie vendute dell'opera di E.L.James, pari o superiore a quello dei classici che avevano rappresentato la donna in modo stilnovista.
Se la realtà non fosse lacerata, dovrebbe la società rifugiarsi tra le fantasie, probabilmente irrealizzabili, stereotipando ancora una volta la donna?
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